Il mese scorso a Roma ha avuto inizio l’esame del Disegno di Legge denominato “Codice Rosso”, approvato 3 mesi fa dal Consiglio dei Ministri e poche settimane fa dal Parlamento. Si tratta di una Legge che renderà più rapide le indagini sui casi di violenza sulle donne e prevede denunce con rito breve per i reati di violenza sessuale, atti persecutori, lesioni aggravate in contesti familiari e maltrattamenti in contesti di convivenza. Non propriamente vicina al Decreto Sicurezza del Ministro degli Interni Matteo Salvini, “Codice Rosso” nasceva in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne per promuovere una nuova forma di tolleranza zero nei confronti di questi tipi di reati. La novità sostanziale riguarda l’adozione di soli tre giorni di tempo messi a disposizione del Magistrato per ascoltare la testimonianza della donna. L’entrata in vigore della Legge Codice Rosso è prevista entro la fine dell’anno.
Abbiamo contattato Lodovica Mairè Rogati, attrice, sceneggiatrice e conduttrice televisiva italiana di origini britanniche, Presidentessa dell’Associazione “Io Non Ci Sto”, da molti anni in prima linea nelle iniziative contro la violenza sulle donne.
Lodovica, da giovane avevi scritto ed ideato il programma televisivo “Tabù Show” per la Rai dove affrontavi con ospiti illustri temi spinosi quali le discriminazioni sessuali e la violenza sulle donne. Oggi l’informazione corre anche su Internet e la tua Associazione è molto attiva nel rispondere alle richieste di aiuto sul web. Quali riscontri hai avuto dalle tue numerose iniziative in questo senso?
La mia Associazione “Io Non Ci Sto” si adopera nel sostenere concretamente le donne vittime di violenza e purtroppo sono moltissime le richieste di aiuto. Ritengo che questo sia uno dei pochissimi aspetti positivi di Internet, cioè quello di poter raggiungere persone in difficoltà per poterle supportare.
Cosa ne pensi della nuova Legge “Codice Rosso” che dovrebbe entrare in vigore in queste settimane?
Sono a favore della tolleranza zero quando si tratta di combattere la violenza sulle donne e adottare nuove misure a favore della sicurezza in generale: sicurezza di strada, della proprietà privata e dei più deboli. In teoria grazie al nuovo iter processuale previsto da “Codice Rosso” le Forze dell’Ordine potranno agire più velocemente. Sono abbattuti i tempi della Giustizia e si accelerano i tempi per l’avvio delle misure preventive per allontanare la persona violenta dalla sua vittima. E’ indegno che una donna che chieda giustizia nei confronti del suo carnefice debba affrontare anni di processo.
“Codice Rosso” rinforza la Legge sul femminicidio che con decreto 119 del 2013 andava a modificare l’Articolo 132 del Codice Penale introducendo l’obbligo di priorità nella formazione dei ruoli di udienza per i reati di stalking, violenza sessuale e maltrattamenti. Pensi che oggi questa “corsia preferenziale” risolva il problema ancor più celermente?
Non possiamo parlare di “risolvere il problema” con una Legge che, sappiamo, molto probabilmente rimarrà solo scritta su carta. Non mitizziamo questo “Codice Rosso” perché è difficile immaginare, in questo Paese, l’incardinamento di un processo entro 3 giorni dalla denuncia con tanto di messa agli atti delle testimonianze. Il problema della violenza sulle donne si risolve innanzitutto con la certezza assoluta della pena senza sconti e, al contempo, partendo dalle scuole, insegnando alle nuove generazioni il rispetto verso il prossimo e soprattutto nei confronti delle donne.
Cosa ti aspetti da questo 2019?
Spero davvero che i 20 milioni di euro stanziati dallo Stato per sostenere gli impegni culturali e politici a favore della lotta contro la violenza sulle donne servano finalmente a salvare vittime innocenti. Non basta che le Regioni aprano le cosiddette “safe houses”, una sorta di centri temporanei dove le donne vengono accolte per essere assistite nel percorso di denuncia. Bisogna andare molto oltre e non abbandonare le vittime di violenza fino all’ultimo passo verso la loro libertà.
Ringraziamo Lodovica Mairè Rogati e vi ricordiamo che potete contattare l’Associazione “Io Non Ci Sto” sul sitowww.iononcisto.net .