Tutti, in questi anni, hanno sentito parlare di CBD o cannabidiolo. Questo principio attivo della cannabis – il termine scientifico esatto da utilizzare è fitocannabinoide – ha letteralmente rivoluzionato sia il modo di approcciarsi ai rimedi naturali in generale, sia il modo di guardare alla pianta. Per rendersene conto, basta citare i numerosi provvedimenti che, seppur in modi e forme differenti, hanno aperto la strada alla sua legalizzazione.
Nel nostro Paese, il punto di riferimento in merito è la Legge 242/2016, entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo. Da allora, sono nate numerose attività che vedono la cannabis depotenziata, caratterizzata cioè da una percentuale ridotta di THC, al centro dell’attenzione. Anche il web è stato coinvolto da questo cambio di passo: oggi, si può comprare marijuana legale in Italia su portali sicuri come Cbweed.com.
Dopo questa doverosa premessa, possiamo entrare nel vivo dei consigli pratici per approcciarsi all’assunzione del CBD senza dimenticare la sicurezza.
La scelta del sito (o del negozio) giusto
Il primo consiglio da seguire per assumere il CBD in sicurezza riguarda, come accennato nelle righe precedenti, l’importanza di rivolgersi a esercizi sicuri. Come capirlo? Nel caso dei siti, è importante controllare il footer della home page, dove deve essere chiaramente esplicitato il numero di Partita IVA. Fondamentale è altresì il banner in cui si invita l’utente ad autocertificare la propria maggiore età (in Italia, la vendita della cannabis a basso contenuto di THC e dei prodotti che la vedono come ingrediente è proibita ai minorenni).
Inoltre, devono essere presenti tutti i riferimenti alla Legge 242/2016 e deve essere messo in primo piano il fatto che la cannabis venduta non ha efficacia terapeutica (la marijuana con proprietà mediche fa riferimento a un’altra legge).
Il dosaggio
Non esiste, oggi come oggi, alcun riferimento scientifico ufficialmente riconosciuto per quanto riguarda il dosaggio ideale di CBD. Il consiglio, quindi, è di partire con quantità esigue, monitorando, giorno dopo giorno, le reazioni dell’organismo.
Il passo successivo riguarda la scelta del prodotto giusto, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.
Il prodotto
I prodotti a base di CBD sono un vero e proprio mondo. Se si ha intenzione di assumere il cannabidiolo facendo attenzione alla sicurezza, non si può prendere sottogamba la scelta. Il primo criterio da considerare riguarda l’abitudine all’assunzione del fitocannabinoide. Se si parte da zero, è il caso di scegliere come primo prodotto l’olio di CBD.
Come mai? Perché, oltre a essere comodo da utilizzare grazie al pratico contagocce, è disponibile in diverse concentrazioni. La più bassa, pari al 5%, è l’ideale per i neofiti.
Se non si ha confidenza con l’assunzione di CBD, è meglio evitare i cristalli. Utilizzabili grazie al processo della vaporizzazione – si può, in alternativa, farli sciogliere sotto la lingua – sono caratterizzati da un livello di purezza che può risultare fastidioso per chi non ha mai provato il CBD.
Non mettersi alla guida
Dopo aver assunto prodotti a basso contenuto di THC – la legge italiana considera legale una soglia compresa tra lo 0,2 e lo 0,6% – è opportuno non mettersi alla guida. Il sopra citato principio attivo, notoriamente caratterizzato da effetti psicoattivi, viene infatti rilevato dagli strumenti in dotazione alle Forze dell’Ordine.
Il dosaggio presente nei prodotti legali in Italia non è così alto da compromettere la presenza mentale, ma comunque sufficiente, per l’agente che effettua il controllo, a comminare una sanzione e a procedere anche al ritiro della patente.
Attenzione ai farmaci
Anche se il CBD non provoca effetti psicoattivi, è il caso, prima di iniziare ad assumerlo, di chiedere consiglio al proprio medico curante. Il cannabidiolo, infatti, interagisce con alcuni farmaci che vengono scomposti dagli enzimi del fegato, alterando la concentrazione dei loro principi attivi, con ovvia compromissione dell’efficacia terapeutica.